cucina,ricette La Cucina Economica: Mangiare leggeri

venerdì 21 dicembre 2012

Mangiare leggeri


Godersela prima della fine

Trentadue chef scelgono in un tweet il miglior piatto e il miglior vino.

A un passo dall'apocalisse

 

Dinner in the sky: a Londra si può mangiare appesi a una gru a 50 metri da terra. Reggerà alla fine del mondo?

 

Abbiamo chiesto a 32 cuochi l'ultimo desiderio in caso i Maya avessero ragione e domani il mondo dovesse finire: cosa bevi? cosa mangi? eventualmente, in quale ristorante? Occorreva rispondere nelle dimensioni di un tweet da 140 battute. Buona fine del mondo.

 
Andrea Alfieri, Majestic Gourmet, Madonna di Campiglio (Trento)
La variazione di foie gras di Norbert Niederkofler con una Cuvée Anna Clementi Rosé
Stefano Baiocco, Villa Feltrinelli, Gargnano (Brescia)
Farei un bagno dentro a una pasta e fagioli con cotiche, salsicce e costine di maiale. E ci berrei volentieri un 50&50 Avignonesi & Capannelle
Italo Bassi, Enoteca Pinchiorri, Firenze
I Passatelli in brodo di cappone di mia mamma, insuperabili. E Krug Clos du Mesnil 1988. Come posto, vorrei tornare al Trigabolo di Argenta
Cristina Bowerman, Glass Hostaria, Roma
Pasta e piselli di mia nonna con tanta pancetta: yummie! Barbera Mossa di Monbaruzzo: mia suocera Elena la cita sempre con occhi sorridenti
Chicco Cerea, Da Vittorio, Brusaporto (Bergamo)
Con la mia famiglia, pane cotto a legna a fette con burro di malga e acciughe, mortadella, salame, fegato grasso. E un calice di bollicine
Lorenzo Cogo, El Coq, Marano Vicentino (Vicenza)
Costata di rubia gallega con Viktor Arguinzoniz e una bottiglia di vino tinto. Per concludere, un bicchiere di Alpestre
Christian Costardi, Cinzia, Vercelli
Mi farei fare un dolce da mio fratello Manuel: Nutella, funghi e tartufo, con un Yquem 1978. Oppure ultima cena dai Troigros a Roanne
Pietro D'Agostino, La Capinera, Taormina (Siracusa)
Un buon rosè italiano e minestra di pesci, crostacei e chicchi di grano tumminia: le tradizioni sopravvivono al tempo e alle catastrofi
Antonio Facciolo, La Brisa, Milan
Acciughe, fetta di tortilla de patatas e pane di Altamura tostato. Poi un gin tonic e un Prosecco Millesimato Col Vetoraz. A Minorca
Danilo Ingannamorte, Erba Brusca, Milano
Mi cucinerei la parmigiana come la faceva mia nonna e comprerei un barattolo enorme di acciughe. Accanto, una cassa di champagne Egly Ouriet mista
Antonia Klugmann
, L’Argine, Dolegna del Collio (Gorizia)
Spaghetti al pomodoro con un bel po' di Grana. Altrimenti, qualunque piatto di Parini. Vino: Montepulciano d'Abruzzo di Valentini
Pino Lavarra
, Rossellinis a Palazzo Sasso, Ravello (Salerno)
Il polpettone di mia mamma oppure una cena da Zuma a Londra. Vino, un Waterbrook 2006, prodotto nello stato di Washington
Mauro Mattei, Piazza Duomo, Alba (Cuneo)
Se proprio dovessi schiattare, eviterei il ristorante. Scogli, ricci crudi e Wehlener Sonnenhur Auslese di J.J. Prum. Mi basta poco, in fondo


Aurora Mazzucchelli, Marconi, Sasso Marconi (Bologna)
Vorrei invitare tutti quelli che amo e preparare un piatto di tortellini in brodo, simbolo racchiuso del bene che provo per loro
Riccardo Monco, Enoteca Pinchiorri, Firenze
Barolo Cannubi San Lorenzo 2003: una bomba. Col panino di piccione del nostro sous chef Alessandro Della Tommasina, il più succulento mai assaggiato
Giorgio Nava, 95 Keerom, Città del Capo (Sudafrica)
Risotto giallo con ossobuco con un gran Gaja Sperss nel mio ristorante con tutto il mio staff e gli amici più cari
Alessandro Negrini, Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano
Alle Fiji con Spaghetti pommarola e basilico, champagne, De Andrè e fidanzata. Il giorno dopo cappuccio e gazzetta perché i Maya hanno torto
Davide Oldani, D’O, Cornaredo (Milano)
Per curiosità, certi Salti in Padella. E un calice di rosso da Bricco in cartone ;) Questo perché, dopo il 21, non potrò che godere di cose migliori
Simone Padoan, I Tigli, San Bonifacio (Verona)
Con mia figlia e mia moglie all'Ecailler du Bistrot di Parigi a mangiare ostriche annaffiate da un Macon Quintaine Guillemot-Michel
Pasquale Palamaro, Indaco del Regina Isabella, Ischia (Napoli)
La parmigiana di coniglio di mia nonna e berrei Perrier-Jouët nel ristorante Noma di Copenhagen
Alessandro Pipero, Pipero al Rex, Roma
Per me tutti i giorni è il 20 dicembre. Se devo scegliere, Clos du Mesnil e spaghetti con telline, pure con sabbia, tanto le mangi uguale
Francesco Frank Rizzuti, Cucina del Sud, Potenza
La lasagna "fineomunn" che fa mia mamma, insuperabile. Da bere, un Oenothèque 96 di Dom Pérignon
Marcello Spadone, La Bandiera, Civitella Casanova (Pescara)
La matriciana di mia madre, passata a miglior vita, davanti al focolare di casa, sorseggiando un Montepulciano di Valentini del 1990
 
Marco Stabile, Ora d’Aria, Firenze
Un bel Romanée Conti del 1973, mio anno di nascita, assieme a uno spettacolare tortellino alla crema di parmigiano di Massimo Bottura
Ciccio Sultano, Duomo, Ragusa
Un Rosso del Conte 1987 (e io nel 1995), con il conte accanto che me lo racconta. E l'agnello di Mario Lo Menzo, l'ultimo dei monzù
Simone Tondo, Roseval, Parigi
La sarda Cordula con piselli di mia nonna: stomaco, intestino e pancia di agnello con Malvasia di Bosa 2006 di Columbu. Al Su Gologone
Pasquale Torrente, Il Convento, Cetara (Sa)
Pane, burro e alici al Convento, con uno champagne di Jacques Selosse
Matteo Torretta, Al V Piano, Milano
Pizza, pata negra, gin tonic con un botto di lime a San Sebastian. Il nostro sommelier Alberto Tasinato pinot nero 2009 Casavyc e lasagne della nonna
Mauro Uliassi, Uliassi, Senigallia (Ancona)
A casa coi miei cari, spenderei un botto di soldi per qualche kg di caviale beluga malossol iraniano e qualche cassa di Jacques Selosse Rosè
Viviana Varese, Alice, Milano
Una minestra di verdure e legumi da mangiare a casa con la mia dolce metà
Matteo Vigotti, Peck, Milano
La Sfogliatella con ricotta di bufala e amarene del ristorante Nonna Sceppa di Paestum. Mai provato un dolce così buono
Ilario Vinciguerra, Ilario Vinciguerra, Gallarate (Varese)
Gli gnocchi alla sorrentina di mia moglie Marika con un Barolo di Conterno. Sul balcone di casa mia, con vista Monte Rosa

Gabriele Zanatta
classe 1973, laurea in Filosofia, giornalista freelance, coordina i contenuti del presente sito web, della Guida ai Ristoranti di Identità Golose e collabora con diverse testate
pubblicato il 20-12-2012 in PRIMO PIANO

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