cucina,ricette La Cucina Economica: Pellegrino Artusi, il tonno

venerdì 7 marzo 2014

Pellegrino Artusi, il tonno


Pellegrino Artusi, il tonno. A tutti penso sia successo, una domenica sera, col frigorifero vuoto, la dispensa deserta,  cercare di imbastire una cena con l'intramontabile scatoletta di tonno. Se si è fortunati, si è preventivamente acquistata, quella buona, coi filetti interi e l'olio

d'oliva, i meno fortunati apriranno quella con le briciole di tonno nella torbida acquetta che definiscono col termine al naturale. I più tradizionalisti, come me, la metteranno almeno nel piatto, cercando disperatamente di cancellare la forma della lattina, brigando per aggiustarla col succo di limone e qualche cappero, ma gli anarchici della cucina, quelli che odiano le proprie papille gustative ecco che ceneranno , stravaccati sul divano, mangiando,  ingordi direttamente dalla scatoletta.


473           TONNO FRESCO      

Il tonno, pesce della famiglia degli sgombri, è proprio del bacino mediterraneo. In certe stagioni abita le parti più profonde del mare, in altre invece si accosta alle spiagge, ove ha luogo la pesca che riesce abbondantissima. La sua carne, per l'oleosità che contiene, rammenta quella del maiale, e perciò non è di facile digestione. Si vuole che si trovino dei tonni il cui peso raggiunga fino i 500 chilogrammi. La parte più tenera e delicata di questo pesce è la pancia, che in Toscana chiamasi sorra.
Tagliatelo a fette grosse mezzo dito e mettetelo al fuoco, sopra un abbondante soffritto d'aglio, prezzemolo e olio, quando l'aglio comincia a prender colore. Conditelo con sale e pepe, voltate le fette dalle due parti e, a mezza cottura, aggiungete sugo di pomodoro o conserva sciolta nell'acqua. Cotto che sia levatelo asciutto e nel suo sugo cuocete i piselli, poi rimettetelo sopra i medesimi per riscaldarlo e mandatelo in tavola con questo contorno.


474           TONNO IN GRATELLA  

Tagliatelo a fette come il precedente, ma preferite la sorra; conditelo con olio, sale e pepe, involgetelo nel pangrattato e cuocetelo, servendolo con spicchi di limone.


475 TONNO SOTT'OLIO IN SALSA ALLA BOLOGNESE 

Prendete un pezzo tutto unito di tonno sott'olio del peso di grammi 150, mettetelo al fuoco con acqua bollente e fatelo bollire adagio per mezz'ora cambiandogli l'acqua ogni dieci minuti, cioè tre volte. Frattanto fate un battuto tritato fine con mezza cipollina di quelle indicate al n. 409, un quarto di spicchio d'aglio, due costole di sedano bianco lunghe un palmo ciascuna, un bel pezzo di carota e un pugno abbondante di prezzemolo.

Ponetelo al fuoco con tre cucchiaiate d'olio e grammi 15 di burro e quando avrà preso colore fermatelo con due dita (di bicchiere) d'acqua e lasciatelo bollire un poco. Il tonno, diaccio che sia, tagliatelo a fette più sottili che potete e, preso un tegame, distendetelo nel medesimo a strati, intercalandolo con la salsa e grammi 15 di burro sparso a pezzetti. Fategli alzare il bollore al fuoco per liquefare il burro, strizzategli sopra mezzo limone e servitelo caldo. Potrà bastare per quattro persone come principio a una colazione di magro o come tramesso a un desinare di famiglia e non è piatto da disprezzarsi, perché non aggrava né anche molto lo stomaco.

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