cucina,ricette La Cucina Economica: Maglia & Cucina mediterranea

giovedì 21 agosto 2014

Maglia & Cucina mediterranea


Maglia & Cucina mediterranea. Far la maglia fa bene alla salute, lo sapevano le nostre nonne ed ora lo hanno capito anche le nuove generazioni. Combatte depressione e

dolore fisico. Lavorare a maglia è una perfetta terapia contro la depressione, concentrarsi sui movimenti ripetuti del lavorare ai ferri, vedere prender forma alla propria creazione, è uno stimolo a perseguire un obiettivo, e una distrazione dalle problematiche che ci affliggono. Riduce lo stress e gli stati ansiosi. Induce uno stato di relax totale, allentando la tensione muscolare, riducendo la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, paragonabile ai benefici della meditazione. Aiuta la concentrazione, grazie all’alto livello di attenzione che richiede, è il metodo ideale per incanalare le proprie energie verso un obiettivo finale. Far la maglia è un'attività sociale, che si crea attorno una comunità fatta di incontri, consigli, lunghi pomeriggi a sferruzzare insieme. In un gruppo di lavoro è più facile fare nuove conoscenze e ad interagire creando legami di collaborazione. E poi perchè no, anche il fatto di lavorare senza alzare lo sguardo, ti consente di fare confidenze con maggiore facilità, proprio come sul lettino dello psicanalista. Per ultimo ci mettiamo anche la felicità, lavorare con i ferri alimenta l’autostima, la soddisfazione personale, aiuta a rivalutare le proprie condizioni di vita e a vedere il mondo con occhi nuovi. Questi sono stati gli effetti del Workshop di maglia, oltre l'apprendimento del topdown, naturalmente, organizzato da La Maglia di Marica, lo scorso giugno, nella magnifica isola di Rodi, nel Dodecanneso: relax, vita di mare, lo sferruzzare in compagnia all'ombra degli alberi di limone.
Per la perfezione totale ci aggiungiamo una buona dose di cucina mediterranea.



La cucina economica ha la ricetta della  pasta con le sarde

Ingredienti per 4 persone
320 gr. di bucatini
1 kg di sarde
1 kg di finocchietto selvatico
30 gr. di pinoli
30 gr. di uvetta nera di zibibbo
10 alici sott’olio
qb vino bianco per sfumare
2 bustine di zafferano
qb olio extra vergine d’oliva
200 gr. di briciole di pane
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino di zucchero


Procedimento
pulite il finocchietto selvatico, “sfilandolo con le mani”, e lavatelo con cura. Nel frattempo portate ad ebollizione una pentola di acqua dove sbollentare il finocchietto. Tritatelo finemente e conservatelo, tenete  l’acqua di cottura per cuocere la pasta. Soffriggete la cipolla insieme alle alici sgocciolate, aggiungete le sarde e con un cucchiaio  di legno spezzettatele. Sfumare con poco vino bianco ed un po’ di acqua di cottura del finocchietto. A seguire lo zafferano, l’uva passa, i pinoli precedentemente tostati in padella, ed infine il finocchietto tritato. Fate cuocere per circa 10 minuti, il tempo che tutti gli ingredienti si amalgamino. Nel frattempo abbrustolite le briciole di pane con due cucchiai di olio ed un cucchiaino di zucchero mescolando continuamente con una paletta di legno. Cuocete  i bucatini al dente nell’acqua di cottura del finocchietto, versateli nel condimento e mescolate bene. Servite con una spolverata di pangrattato abbrustolito.

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